mercoledì 26 ottobre 2011

Non è peccator chi non


Basterebbe aprire un attimo gli occhi per vedere quello che nascondiamo a noi stessi, ci sarebbe così tanto d'aiuto un po' d'umiltà.
Peccato, non s'impara neanche a 60 anni quando non si ha voglia.
Amore assoluto come bisogno individuale, egoistico, che non è un peccato.

Temere i propri simili ed il confronto è un giusto modo per restare quello che vogliamo, nella nostra stanzetta azzurra, a fissare gli aquiloni.
Io credo nel talento, perciò ognuno deve trovare la sua strada, ciò che ama: gli schemi sono limititativi per la ricerca dello star bene. Ci indicano strade già percorse, specchi, specchietti, cristalli, buchi grigi, senza via d'uscita.
Io credo nel talento, ovvero che ognuno possa fare al meglio ciò che ama.
La libidine è nascosta e sempre presente.
Se solo potessi tralasciare questo bisogno costante di tensione, di selezione, autocritica gastritica.
Quelli che si accontentano godono così e così, ma gli altri non ricevono mica glorie eterne: così li troviamo  in un sotterraneo, a bere la cicuta.
Potessimo spaccare il mondo in ogni istante, tralasciando ciò che viene dopo, mantenendo quella potenza creatrice, plasmandola all'infinito.

Nessun commento:

Posta un commento